Partendo da Valbondione in località Sambughera, si imbocca il sentiero CAI n.301 in leggera discesa, si attraversa il fiume Serio su un ponticello in cemento per poi salire su tornanti ripidi che continuano anche quando il sentiero entra nel bosco. Raggiunta una pietraia, si attraversa il torrente: da qui l'ambiente è molto più aperto e si comincia già a intravedere il rifugio Coca arroccato proprio sopra al canalone appena attraversato; il sentiero prosegue a zig zag sulla parte destra, fino a superare la presa Enel del torrente Coca, per arrivare poi a un ponticello che riattraversa sulla sinistra il torrente: da qui in 5 minuti si arriva al rifugio. Dal Rifugio Coca prendere il sentiero CAI n. 302 che in circa 25 minuti conduce al lago di Coca. Un attimo prima del lago su un mega sasso stà scritto l'indicazione per il pizzo Coca a destra. E' necessario attraversare in salita ripidissima una grande pietraia fino a portarsi a destra sulla costa, mentre il sentiero ancora molto ripido procede a zig zag su un crinale erboso fino alla colonnetta SOS-pronto soccorso del CAI. Il sentiero prosegue inizialmente in leggera salita, passando sul piccolo nevaio perenne e su vecchie morene, per poi inerpicarsi ancora fino alla bocchetta del Camoscio. Da qui il percorso è segnato con bollini rossi e qualche omino: è necessario fare molto attenzione ai passaggi più esposti, lasciando i bastoncini alla bocchetta o richiudendoli nello zaino. Inizialmente il percorso si snoda su un primo canalino di II e III grado, per poi arrivare a un piccolo bivio quasi invisibile. La prima volta non l'ho notato e ho proseguito per la via difficile: poco più sopra ho incrociato altri due escursionisiti che arrivano tranquillamente da sinistra; solo allora ho capito che esisteva un modo più semplice per arrivare al punto che avevo faticosamente raggiunto. Si continua poi per un percorso abbastanza impegnativo su roccia gradinata, che corre a volte in cresta e altre volte sotto cresta, su entrambi i versanti. Dopo questo percorso durante il quale è impossibile distrarsi, ci si ritrova improvvisamente in prossimità della vetta, dominata dalla sua croce. La veduta a 360 gradi è spettacolare, anche perchè la vetta è la più alta delle Orobie (mt. 3.050) e ripaga ampiamente della fatica impiegata e del notevole dislivello superato.(mt. 2150 da Valbondione) Buona navigazione.
Dal Rifugio: veduta del Coca e del suo versante Sud-Est
Il Rifugio Coca: prima tappa intermedia
Il lago di Coca nella conca dei Giganti
Il dente di Coca
Al centro: il gruppo della Presolana
Pausa faunistica: Stambecchi in riposo sul sentiero
Stambecco solitario
La bocchetta del Camoscio. Da qui il percorso si snoda su vecchie morene
Panoramica verso Est dalla bocchetta del Camoscio
Dalla bocchetta l'attacco di partenza dell'ultimo tratto
Eccomi in arrampicata sul canalino iniziale
La croce di vetta
Panoramica Nord-Ovest
Panoramica Sud-Est
Foto ricordo in vetta
Panoramica sulle Alpi Nord-Ovest
Il Diavolo di Malgina e Cavrel. Sull'orizzonte il Gruppo dell'Adamello
La diga di Barbellino sotto il Recastello
Le cime Druet e Cagamei, il Pizzo Diavolo di Malgina, Cavrel e Cappuccello; piu' a destra, Il Costone, il Trobio
Da sinistra: il Pizzo Redorta (m.3038); in centro: Punta di Scais (m.3038) e Pizzo di Porola (m. 29 81); a destra: Cima di Caronno (m. 2945)